Commemorazione a Robecchetto
Domenica 13 ottobre si è tenuta la cerimonia ufficiale a Robecchetto con Induno per ricordare i cinque giovani partigiani rhodensi fucilati dalla milizia fascista dopo aver subito giorni di torture. L’evento, in collaborazione con l’ A.N.P.I. e l’Amministrazione comunale di Rho, ha visto la partecipazione di una delegazione di studenti e insegnanti della nostra scuola.
Con discorsi celebrativi da parte dei Sindaci del territorio, tra cui il nostro sindaco Pietro Romano, e l’esibizione di gruppi musicali, tra cui i nostri stessi alunni che hanno cantato l’Inno nazionale e Bella ciao diretti dal Maestro Achille Nava dell’Accademia del Santuario, si è voluto celebrare il 75° anniversario dell’eccidio di Robecchetto, in ricordo di Alfonso Chiminello, Alvaro Negri, Pasquale Perfetti, Luigi Zucca e Cesare Belloni fucilati dalla milizia fascista il 13 ottobre 1944 a Robecchetto.
Dalla Resistenza e dalla lotta di liberazione nacque l’Italia democratica che seppe fissare nella Carta Costituzionale quei principi di libertà, di convivenza civile tra diversi, di solidarietà e di partecipazione attiva alla vita politica e sociale che costituiscono tuttora un elemento prezioso e decisivo nella vita del nostro Paese.
Questo è il discorso letto dai nostri alunni: “Oggi noi siamo qui per ricordare il sacrificio dei giovani partigiani rhodensi, Alfonso Chiminello, Alvaro Negri, Pasquale Perfetti e Luigi Zucca, uccisi dai fascisti a Robecchetto il 13 ottobre 1944, dopo aver subìto giorni di torture in prigione. Sono passati 75 anni da quel giorno. Come ogni anno, la nostra scuola, l’Istituto comprensivo Tommaso Grossi di Rho, partecipa con la nostra presenza per ricordarli. Noi siamo qui per ricordare questi giovani che hanno difeso la libertà di tutti.
Siamo qui per ricordare cosa è stato il fascismo e il nazifascismo e quante stragi orrende hanno compiuto vigliaccamente verso la popolazione inerme. Noi oggi dobbiamo ricordare quale immenso bene sia la libertà e la democrazia.
Questo è un luogo di pellegrinaggio civile, un luogo dove è nata la nostra Costituzione, perché ogni luogo in cui sia morto un italiano, per riscattare la libertà e la dignità del nostro popolo, è un luogo sacro da rispettare.
A chiamarci a questa celebrazione, non sono solo loro, ma ricordiamo anche i martiri delle Fosse Ardeatine, di Marzabotto, di Sant’Anna di Stazzema e di tanti altri luoghi del nostro Paese. Oggi, l’Italia democratica e repubblicana pone i suoi fondamenti nella dignità umana, nel rispetto dei diritti politici e sociali, nell’uguaglianza tra le persone, nella collaborazione fra i popoli, nel ripudio del razzismo e delle discriminazioni e noi siamo qui per testimoniarlo.”